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Lettera Fausto Tardelli Vescovo. PDF Stampa E-mail
Notizie - Ultime
Scritto da Administrator   
Giovedì 09 Ottobre 2014 00:00

Carissimi,

il Santo padre Francesco mi ha destinato a voi, chiedendomi di lasciare l'amata Diocesi di San Miniato.

Ho il cuore pieno di volti e di storie, di sorrisi e di lacrime. Porto con me l'amore che tanti mi hanno donato e quel poco che sono riuscito a dare. Sento il peso del distacco, non lo posso negare. Perdonatemi. Già fin d'ora però ho cercato di far spazio dentro di me ai vostri occhi e alle vostre vite. Protendo con un po' di tremore le mie mani per incontrare le vostre, stringerle e lasciarmi afferrare.

Ancora non vi conosco, ma so che siete già parte di me come io di voi, per il tratto di strada che Dio vorrà donarci.

Quante volte Papa Francesco ci ha invitato ad essere una chiesa in "uscita", a lasciare le nostre comodità e sicurezze per affrontare il rischio della testimonianza su strade non conosciute! E' esattamente l'esperienza che  sento di fare in questo momento: esco da quella vecchia che era diventata ormai la mia casa, per iniziare un nuovo cammino e intessere nuove storie, intrecciando la mia vita alla vostra.

Vengo a voi semplicemente nel nome di Cristo. Non ho altro. Non possiedo "nè oro nè argento", non ho speciali capacità o doni. Cercherò soltanto di farmi il più vicino possibile e, per quello che mi riuscirà, aiutarvi a incontrare il Signore e a lasciarci conquistare da lui, per essere segno del suo amore in mezzo ad una umanità ferita nel corpo e nell'anima, nell'attesa del Suo ritorno glorioso.

Cercherò di essere accanto prima di tutto a voi, carissimi sacerdoti e diaconi della santa Chiesa di Pistoia che condividete con me il dono e la responsabilità del ministero; e poi a voi cari seminaristi; e  a voi popolo santo di Dio, laici tutti impegnati nel quotidiano della vita, religiose, consacrati. Che Dio mi aiuti. E mi aiuti la potente intercessione di Maria, donna dell'umiltà, di san Jacopo apostolo nostro patrono come di tutti gli altri santi della Chiesa Pistoiese. Anche voi però potete fare molto per me, col vostro aiuto sincero, sereno, gioioso. Il Vescovo deve imparare ogni giorno e ha estremo bisogno della preghiera, dell'affetto, del consiglio e della leale e franca collaborazione dell'intero popolo di Dio.

Oltre alla comunità cristiana di Pistoia, in questo momento il mio saluto va alla città intera, a tutti coloro che abitano nel territorio diocesano, sia cittadino che montano. A tutti, credenti e non credenti, a qualsiasi fede o religione appartengano, da qualsiasi nazione del mondo provengano, rivolgo il mio saluto più caro. Il primo saluto è naturalmente per le autorità civili e militari, ma subito dopo esso va a chi fa più fatica in questi momenti difficili, a chi patisce la mancanza del lavoro, a chi soffre negli ospedali o a casa, a chi sente il morso terribile della solitudine, alle famiglie misconosciute nel loro ruolo di cellula fondamentale della società, alle donne, così spesso tremendamente colpite, agli "scartati" di questa società, ai discriminati di varia natura e a voi carissimi giovani, cui sembra negato un futuro dignitoso e pacifico. Il mio saluto vuol significare anche un umile "eccomi", per quello che potrò e riuscirò: eccomi, con tutta la mia persona tra voi, per dare una mano nel nome di Cristo, per difendere, gridare e lottare, quando ce ne fosse bisogno; soprattutto però per cercare di condividere e di amare.

nell'attesa di incontrarci presto, giunga a voi, diocesi già amata di Pistoia e a voi gente della città e della montagna, la benedizione del Signore.

San Miniato, 8 ottobre 2014

Fausto Tardelli